The Outsider: La Recensione della Serie TV
- By: Dolores Deschain
Spoiler Alert!
Questa recensione contiene spoiler sulla serie TV. Coloni avvisati...
Dio creò il divano e le serie tv in streaming affinché potessimo vedere tutte le puntate di una singola stagione in un solo pomeriggio. Fatto questo creò Stephen King cosicché dai suoi romanzi registi di tutto il mondo ne traessero film e telefilm per farci passare lunghi giorni e piacevoli notti in compagnia di bellissime storie spaventose, horror e crime.
È proprio il caso della serie tv che oggi commentiamo cari coloni sperduti, The Outsider, appena terminata qui in Italia e programmata da Sky Atlantic fino a qualche giorno fa.
I dieci piccoli episodi di The Outsider.
Dieci piccoli non indiani ma episodi disegnano la miniserie della HBO firmata da Richard Price che in terreno americano ha registrato record di ascolti. Ispirata dall’omonimo libro di Stephen King uscito negli USA nel 2018 e che qui a Gilead e Dintorni abbiamo ampiamente commentato nel mese di Febbraio 2020 (andate a dare un’occhiata), la serie vede mescolati diversi stili, da quello poliziesco a quello horror, con una spolverata di crime e thriller, se non fosse abbastanza. Dieci piccoli episodi per un totale di una decina di ore di programmazione in cui tutti questi ingredienti hanno dato forma ad un’opera cucita ad arte per la tv e che in definitiva è rispettosa del libro, coinvolgente e, cosa più importante, paurosa.
Di cosa stiamo parlando?
Per chi non volesse leggere la recensione del libro diciamo che la storia è tutta incentrata sul terribile omicidio del piccolo Frankie Peterson avvenuto in quella che si crede essere una cittadina tranquilla, Flint City. A Flint City tutti conoscono tutti e difatti la gente del posto in modo compatto ed indiscutibile riconosce nello stimato allenatore di football ed insegnante di inglese Terry Maitland il killer del bambino. Per il detective Ralph Anderson che si occupa del caso è fin troppo semplice raccogliere le prove: i video, le testimonianze, le impronti digitali e perfino il DNA portano solo e soltanto ad un nome, al nome di Meitland che viene così arrestato immediatamente.
Caso chiuso? No, perché proprio la mattina del processo all’uomo, questo viene ucciso dal fratello di Frankie. Proprio da quel momento le indagini hanno una strana impennata: viene infatti scoperto un video di una tv locale lontana centinaia di chilometri da Flint City che mostra Terry Maitland ad una conferenza insieme ad altri professori. Conferenza in contemporanea all’omicidio del piccolo Peterson. Dal momento che è impossibile trovarsi in due posti diversi nello stesso momento Ralph Anderson comincia a capire che in quella storia ci sono cose che sfuggono alle normali leggi della natura.
Grazie all’aiuto prezioso di un’investigatrice privata, Holly Gibney e a tanto lavoro, il detective scopre una terribile quanto incredibile verità, ovvero, che a flint City c’è un mostro chiamato El Cuco che prende le sembianze di persone normalissime e col loro volto uccide povere vittime facendo ricadere la colpa su chi ha scelto di impersonare. La squadra Gibney/Anderson però riesce a batterlo sul tempo prima che riesca a portare a termine un altro omicidio e scova quello che è il prossimo ignaro protagonista scelto da El Cuco. Ormai i detective sono sulle sue tracce e riescono ad arrivare faccia a faccia con il mostro fino al terribile e combattutissimo, scontro finale.
Protagonisti e personaggi: tra finzione e realtà.
Nonostante nei romanzi i protagonisti vengano descritti nell’aspetto fisico ed estetico, non sapremo mai come li abbiano davvero immaginati nella loro testa gli scrittori. A questo aggiungete che ogni lettore usa la propria fantasia per figurarsi i personaggi della storia al di là di quello che scrive il romanziere stesso, il risultato è che non sempre fantasia e realtà coincidono perfettamente quando vediamo con gli occhi quello che abbiamo solo immaginato. Ciò detto, il detective protagonista Ralph Anderson che ci accompagna per tutta la programmazione, nel piccolo schermo viene interpretato dall’attore australiano Ben Mendleshon che dal 1986 ad oggi ha collezionato numerosi film tra cui Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno, Vertical limit, Rogue One A Star Wars Story e Spiderman: Far from Home. Il ruolo di Terry Maitland, invece, è affidato allo statunitense Jason Bateman, volto noto di tantissimi film e telefilm, soprattutto commedie leggere tra le quali L’isola delle coppie, Come ammazzare il capo… e vivere felici e Una spia e mezzo. All’eclettica Cynthia Erivo, attrice inglese di teatro prestata alla tv ed alla musica, è affidato il compito di dare il volto alla complicata e sensibile investigatrice privata Holly Gibney.
Da segnalare la struggente interpretazione della Erivo durante gli Oscar del 2020 con al sua Stand Up ed il bel western/drama sulla schiavitù Harriet del 2019. Concludiamo questa rapida carrellata sul cast nominando anche le attrici Julianne Nicholson e Mare Winningham, rispettivamente Glory Maitland moglie di Terry e Jeanny Anderson, moglie di Ralph ed il poliziotto traditore super cattivo Jack Hoskins alias Marc Menchaca, che per l’intera serie ostacola i buoni ed appoggia l’Outsider nel suo perfido disegno di morte.
La battaglia della coscienza e dell’affermazione di sé stessi.
Ancora più del mostro El Cuco che sparge sangue dalla prima all’ultima puntata, ci sembra che i protagonisti principali della storia siano Ralph e Holly. Tutti e due, nonostante le tantissime differenze, hanno in comune la difficile lotta che ingaggiano contro il mondo ed in primis contro sé stessi. Holly per farsi accettare, fuori da ogni canone, da copioni già scritti, da strade battute, in perenne confronto/conflitto con una società che scaccia i diversi, gli outsider, se mi passate la battuta e Ralph, detective pragmatico e concreto, che deve rivoluzionare la sua intera esistenza fatta di piste, indagini, manette ed interrogatori, per avvicinarsi a qualcosa di misterioso, oscuro, impalpabile, stregato. I due hanno ben poco da dirsi all’inizio, anzi, si scontrano continuamente ma piano piano la comune voglia di fermare il divoratore di bambini, colui che si nutre di lacrime e sofferenza e che è talmente potente da agire in piena luce del sole, fa sì che costruiscano un legame saldo per farne un’arma contro di lui.
Romanzo e piccolo schermo camminano a braccetto, sì, ma con qualche licenza:
Holly e Ralph.
Vediamo quali sono le differenze maggiori tra libro e tv. Nelle prime due puntate gli sceneggiatori ed il regista hanno riportato con grande fedeltà i fatti narrati da Stephen King, poi, sicuramente per esigenze televisive che hanno altre necessità rispetto a quelle di un romanzo, si sono presi delle libertà. Hanno deciso di aggiungere ad esempio un personaggio di appoggio per Holly Gibney, il detective Andy Katcavage. Più che aggiungere il personaggio (presente fugacemente anche nel libro) si è scelto di dargli una rilevanza maggiore. Andy aiuta Holly nelle investigazioni e ne diventa il compagno fino a quando viene ucciso dal tirapiedi dell’Outsider, Jack. In tv quindi si è scelto di smussare gli angoli del carattere dell’investigatrice rendendo il personaggio meno duro, meno spigoloso, meno severo rispetto al romanzo, facendo risaltare un po’ di più il lato romantico ed emotivo. Nel libro invece è Ralph stesso a diventare amico (e solo amico) della Gibney tanto che, a fine avventura, i due continuano a sentirsi con telefonate quotidiane di reciproco appoggio emotivo e psicologico. Nella serie la cosa non è affatto presa in considerazione perché l’investigatrice ed il detective battagliano per tutto il tempo e trovano un minimo di accordo solo nelle ultimissime puntate. Preferiamo in questo caso la versione del romanzo.
Amiche nemiche vicine e lontane.
Un’altra differenza tra i due modi di raccontare The Outsider sta nel rapporto di amicizia tra le mogli di Maitland e di Anderson. Nel romanzo si studiano, si conoscono, battibeccano, si rispettano ma restano sempre ad una certa distanza, nel piccolo schermo invece, dopo un iniziale, ovvio, rancore, si avvicinano e si appoggiano l’un l’altra, diventando quasi amiche e collaborando insieme per risolvere il caso. Non ci dispiace la versione data in tv e anzi vedere le due donne darsi appoggio, fa piacere.
Viva la mamma.
Ad un certo punto della storia l’Outsider scopre le sue carte ed Holly capisce che stanno inseguendo la figura antichissima chiamata El Cuco (nel libro importantissime sono alcune videocassette, in tv l’incontro con una signora anziana), come già detto, un vampiro mutaforma che prende le sembianze di persone innocenti per poter commettere omicidi inenarrabili facendo ricadere su di loro la colpa. Dopo numerose investigazioni Holly e Ralph individueranno in Claude Bolton, il buttafuori (nel libro) e proprietario (nella serie tv) dello strip club Gentlemen, Please il nuovo sprovveduto preso di mira da El Cuco. Nel romanzo così ci si ritrova a casa di Bolton con tutta la squadra creata da Holly e Ralph per proteggerlo. Squadra appoggiata e benvoluta dalla madre di Claude, spiritosa e simpatica, burbera ma affettuosa, inchiodata ad una sedia a rotelle e ad un respiratore e che, nonostante tutto non smette mai di fumare. Nella serie tv invece pur essendo sempre Claude il protagonista scelto, il personaggio della madre viene sostituito da un fratello scavezzacollo, antipatico, per niente ospitale e manesco, che ad un certo punto fa un gran bel guaio portando El Cuco a conoscenza dei piani del gruppo di investigatori. Preferiamo di gran lunga la mamma fumatrice che cucina per tutti!!
Lo schiavo liberato.
L’ultima macro differenza tra romanzo e scene tv riguarda il tirapiedi di El Cuco, il poliziotto cattivo Jack Hoskins. Hoskins viene costretto a fare il lavoro sporco dall’Outsider e nel libro sembra che, seppur forzato da terribili minacce e dolori fisici inferti dal mostro, non abbia poi così tanti ripensamenti nello sparare, tradire, picchiare o rapire gente per il suo infernale padrone. Pare anzi che da una parte si diverta un sacco. Nelle puntate televisive invece la lotta interiore dell’uomo viene esaltata molto di più. Quando il poliziotto corrotto si trova faccia a faccia con il gruppo di buoni e ne fa fuori qualcuno col suo fucile da cecchino (questo uguale sia nel libro che nello schermo) in un ultimo, breve, lampo di ripensamento, decide di togliersi la vita da solo. Nelle pagine stampate, al contrario, è Ralph stesso che riesce a centrarlo con la sua pistola e a mettere fine alla sua penosa situazione di traditore ed assassino.
Infine, si tirano le somme.
A conti fatti la serie televisiva è molto carina, fà il lavoro che deve fare, terrorizza, spaventa, lascia col fiato sospeso, incuriosisce e a volte riesce addirittura a divertire (soprattutto nelle parti che vedono come protagonista Holly e le sue piccole manie e grandi talenti). Gli attori sono bravi e convincenti (il poliziotto cattivo riesce a trasmettere una vera, autentica antipatia) e nonostante le micro o macro differenze sparpagliate qua e là rispetto al romanzo, il tutto scorre, avvince e tiene incollati al video. La tensione col passare degli episodi sale sempre di più ed i personaggi, arrivati alle ultime tre puntate, ci sembreranno amici di sempre ai quali finiamo con l’affezionarci. Tranne con El Cuco ovviamente. L’ultima puntata vale davvero tutte le altre e se aspettate fino ad oltre i titoli di coda c’è anche una brevissima scena, una chicca, un regalo da parte degli sceneggiatori che concedono una piccola perla con Holly Gibney. Alla fine andrete a controllare sotto il letto, ne siamo certi, dietro le porte, negli armadi di casa vostra per vedere che sia tutto ok e crediamo anche che dopo la visione di The Outsider ogni volta che incontrerete un vicino, un parente o un conoscente, anche di vecchia data, vi chiederete se state parlando proprio con lui o con un altro esemplare della razza degli El Cuco. Avere dubbi va sempre bene, occhi aperti, anche qui a Gilead e Dintorni perché i vampiri sono ottimi camaleonti.
Lunga vita alle vostre messi cari coloni sperduti e alla prossima serie tv!
Vostra, D.D.,
Dolores Deschain.